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cultura & società
TV e consenso politico

Armando Lamberti
Introduzione al contenzioso Italia-Cee nel diritto della comunicazione televisiva
Elea Press Salerno 1994
438 pagine

 La regolamentazione dell’emittenza televisiva è una materia  estremamente delicata ed ha un particolare rilievo istituzionale, in quanto, in ogni società sviluppata, il possesso dei mez zi di informazione condiziona la formazione del consenso popola re e, quindi, produce conseguenze sul funzionamento delle istituzioni democratiche. Invero, sono in gioco fondamentali principi  costituzionali, in particolare la libertà di informazione e quella d’impresa. La Legge n. 223 del 6 agosto 1990, detta anche Legge Mammì,  concernente la disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato, riafferma la natura di “servizio pubblico essenziale di preminente interesse generale” per l’attività radiotelevisa. La legge  conferma il regime di monopolio statale con l’affidamento del servizio in concessione  esclusiva e temporanea ad una società per azioni, a totale partecipazione pubblica, di interesse nazionale, identificatosi in concreto con la società RAI-Radiotelevisione Italiana,  già titolare del servizio. Armando Lamberti, cavese, professore di  Diritto Pubblico dell’Economia nella Facoltà di Scienze Economiche  e Sociali di Benevento, con questo volume intende affrontare l’esame della legge Mammì con l’obiettivo prefisso di pervenire ad una  ricostruzione unitaria ed organica della normativa sul sistema radio televisivo, ponendo in luce i margini di perfettibilità della legge  stessa e suggerendo proposte per la risoluzione di incongruenze ed  insufficienze della legge medesima. Molte sono state le difficoltà  per mettere a punto una legge nel settore dell’emittenza radiotelevisiva e, infatti, la sua approvazione non ha mancato di suscitare  tensioni sia sul piano parlamentare sia nell’ambito del settore del la comunicazione multimediale. L’autore ha inoltre voluto punta re l’attenzione sui punti di possibile contrasto della legge con la  Direttiva 552/89/CEE evidenziando i casi in cui la normativa interna detta una disciplina collidente con quella comunitaria. Alle considerazioni dell’autore segue una cospicua appendice documenta le che offre la possibilità di formarsi un’idea aggiornata e completa degli sviluppi che hanno caratterizzato il prospettato contrasto fra le sfere normative cui si è fatto riferimento.
Armando Ferraioli
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