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cultura & società
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Timori e impotenze verso l’Alzheimer
Annamaria Apicella
Alzheimer, un’ombra di vita
Edizioni Terre del Sole
Annamaria Apicella, nota professoressa
cavese, autrice di numerosi libri sulla storia di Cava, il 27
maggio 2002 ha presentato la sua ultima opera:
“Alzheimer, un’ombra di vita” edito da
Terra del sole.
La presentazione si è svolta
presso l’Aula Magna del liceo scientifico
“A.Genoino”.
Era presente un folto pubblico,
contrariamente a quanto avviene ad una presentazione di un
libro che tende a richiamare solo gli addetti ai lavori oppure
gli appassionati. Un pubblico che sotto certi aspetti è
diventato coprotagonista nella serata: ha ascoltato in
silenzio, molto coinvolto non solo dal tema e dal tumulto di
sentimenti ed emozioni, così intime ma così
pubbliche, vissute dall’autrice, ma anche dalle
performance di Franco Bruno Vitolo, tecnicamente coordinatore
della serata, ma lettore tenero di alcuni dei passi più
pregni d’emozioni del libro. La serata è stata
talmente densa di “moti d’animo” da stimolare
in alcuni ragazzi, alunni liceali dell’Apicella, a
scriverle una lettera attraverso la quale le hanno espresso la
loro gratitudine per essere stata capace di far emergere in
loro emozioni e sentimenti sopiti da una società che
avvertono fredda ed ostile. Nel loro intervento,
applauditissimo, non si è colto il minimo segno di
formalità o convenienza, tant’è vero che la
loro lettera si conclude definendosi tutti (alunni ed
insegnante) “frutti del medesimo albero”, con
un’unica differenza: c’è chi ha raggiunto
prima il grado di maturazione e chi dopo.
Il libro racchiude ansie, timori,
impotenze di chi vive molto da vicino il dramma del morbo di
Alzheimer. In taluni casi anche l’insofferenza che si fa
strada quando si tentano molte vie senza ottenere benefici.
Un’insofferenza non malevola, frutto
dell’indifferenza, ma umana. Talmente umana da essere
impossibile non riconoscersi, anche per un solo attimo. Poteva,
Annamaria Apicella, lanciare questo libro come un business, se
solo avesse scelto di cavalcare lo stato d’angoscia che
sviluppa l’Alzheimer oppure la speculazione scientifica,
come giustamente rilevava Agnello Baldi, invece l’autrice
si è limitata a rendere la sua disperazione di figlia
che vede “scivolar via” la propria madre.
Patrizia Reso
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