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Testimonianze su due anni di Resistenza italiana

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Mario Avagliano
Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945
Einaudi Editore

Il 9 maggio è uscito in tutte le librerie italiane il  libro di Mario Avagliano, “Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945”, nella collana storica della Einaudi Editore, con introduzione di Alessandro Portelli.
Raccoglie più di 150 testimonianze di partigiani, internati militari, donne, preti, deportati, raccolte in anni di ricerche presso archivi pubblici e privati: un diario di quei giorni, “scritto” dagli stessi protagonisti
La ricerca da cui è nato questo libro è un tentativo di ricostruire dal vivo una cronaca dei due anni della Resistenza italiana, scandita attraverso i diari e le lettere ai familiari, alle fidanzate o agli amici di partigiani, di militari e di deportati.
Ne scaturisce un diario di quei giorni, “scritto” dagli stessi protagonisti. Un diario non viziato dal clima del dopoguerra e dalle varie interpretazioni storiografiche sul movimento di Liberazione e che trasporta emotivamente chi legge - come in un susseguirsi di vertiginosi flashback - dall’illusione del 25 luglio 1943, con la caduta del regime fascista e dei suoi simboli, fino all’aprile del ‘45 e ai festeggiamenti con le bandiere tricolori all’atto della liberazione di Milano.
Dei due anni della guerra di Liberazione, il “diario” - seguendo un doppio registro, cronologico e tematico - mostra dal di dentro lo sbandamento dell’esercito italiano all’annuncio dell’armistizio; la lotta contro i tedeschi negli avamposti all’estero; la fatica della guerra civile sulle montagne e dentro le città; il carcere, le torture e gli eccidi nazisti; la deportazione nei lager; la scelta dei militari internati di non aderire alla Repubblica Sociale. Emergono, tuttavia, anche le divisioni - a volte violente - all’interno del movimento partigiano. Così come si appalesa la linea di confine molto labile che, in qualche circostanza, passava tra chi militava nella Resistenza e chi sceglieva la Repubblica di Salò.
Nell’introduzione Alessandro Portelli scrive: «Questa raccolta è un contributo importante e necessario non solo per documentare dall’interno aspetti concreti, quotidiani, dell’esperienza della guerra, della Resistenza, dell’internamento, ma soprattutto per dare consistenza concreta ed eloquente a quello che, con felice immagine, Claudio Pavone ha chiamato “la moralità nella Resistenza”. Per quali ragioni, con quali sentimenti, con quale bagaglio culturale e ideale ciascuno individualmente ha scelto di resistere, andando in montagna o rifiutando l’adesione alla Repubblica Sociale: di questo ci parlano le lettere, i diari, i “testamenti” raccolti con scrupolo e passione da Mario Avagliano».
Il cavese Mario Avagliano, giornalista professionista, è studioso di storia contemporanea, è vicedirettore delle relazioni esterne e della Comunicazione dell’Anas. E’ membro dell’Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza e della Sissco, direttore del Centro Studi della Resistenza dell’Anpi di Roma-Lazio, direttore e webmaster del portale “storiaXXIsecolo.it”. Finora ha pubblicato: Il partigiano Tevere. Il generale Sabato Martelli Castaldi dalle vie dell’aria alle Fosse Ardeatine (1996); Roma alla macchia. Personaggi e vicende della Resistenza (1997); Il Cavaliere dell’Aria. L’asso dell’aviazione Nicola Di Mauro dal mitico Corso Aquila ai record d’alta quota (1998); “Muoio innocente”. Lettere di caduti della Resistenza a Roma.

Panorama Tirreno, maggio 2006