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Nunzia Maiorano, storia di un femminicidio
che ha colpito anche la città di Cava
Patrizia Reso
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Sul finire di questo ultimo decennio Cava è balzata, bisogna sottolineare purtroppo, agli onori della cronaca nazionale. Cronaca nera. Uno dei più efferati delitti si è consumato nella frazione di Santa Lucia, passata alla storia locale  per la lavorazione e produzione dello spago, dove le donne si sono distinte sempre per il grosso contributo  che hanno reso.
Si era alla fine di gennaio  del 2018, lunedì 22 gennaio, in molte chiese ancora presente la Natività. L’inizio di una nuova settimana… Quel giorno si trasforma  in dolore, pianto, lacerazione, rabbia per i familiari di Nunzia: angoscia, incredulità, ed anche turbamento, per non dire vergogna, per la città di Cava. L’uomo che sosteneva di essere suo marito e di amarla, ha infierito sul suo gracile corpo con morsi, lacerazioni del cuoio capelluto, 46 coltellate (quarantasei sì, non c’era neppure lo spazio), mentre Nunzia era intenta a preparare la colazione al figlio più piccolo. Una scena familiare, quotidiana, trasformata  in un dramma senza fine.
Delitto, uxoricidio, femminicidio…  Come lo vogliamo chiamare?  Di certo sappiamo che oggi il sorriso di Nunzia non c’è più, Quel sorriso infantile, su un volto adulto, che la caratterizzava. Non ci sono più i suoi sogni, la speranza in un futuro di pace, il desiderio di veder crescere i propri figli  sani e onesti…
Oggi fa ancora storia il soggetto che è stato condannato, con rito abbreviato, a 30 anni. In Corte d’Appello è stato richiesto, da parte della difesa, di indagare sulla sua integrità psichica e sul suo equilibrio mentale nel momento in cui ha colpito per ben 46 volte quel povero corpo, senza risparmio per altre lacerazioni. Sarà la perizia psichiatrica a stabilirlo.
In ogni caso ci sono tre minori da salvaguardare dallo spirito violento di questo uomo, come ha dichiarato il fratello di Nunzia alla trasmissione “Storie Italiane”. Tre minori che solo grazie al profondo amore degli zii stanno recuperando un po’ di serenità, come è giusto che sia in relazione alla loro età, e che presto saranno dati in adozione.

Panorama Tirreno, gennaio 2020