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A ognuno il suo
Enrico Passaro
Allora, facciamo un gioco: di chi è il merito per il progetto del millenario della Badia? Del sindaco Gravagnuolo, che ha lanciato l’idea in campagna elettorale e che ha finalizzato il suo mandato all’organizzazione dell’evento? Del centrosinistra, che ha sostenuto l’idea e ha aderito totalmente al programma del sindaco? Del centrodestra, che in tutti i modi ha fatto capire che senza l’accordo con l’opposizione non si va da nessuna parte? Del parlamentare Cirielli, che è primo firmatario della legge al varo del Parlamento? In questi casi si dice: “è aperto il dibattito”, ma, per carità, noi preferiremmo che si chiudesse al più presto. Anche perché, più di un dibattito, si tratta di sterili e dannose polemiche.
Vediamo. E’ ovvio che il sindaco sia pienamente consapevole della sua paternità sul progetto. Prima di lui non sappiamo se e quanti ci avessero mai pensato, certamente lui ha trasformato una speranza in una prospettiva. E non solo: l’idea è diventata un comune sentire, ha fatto convergere su di sé svariati interessi potenzialmente in grado di condizionare lo sviluppo futuro della città. Nel tempo se ne sono resi conto un po’ tutti, tanto che oggi ci troviamo ad assistere agli spintoni e ai dispetti di quanti vogliono apparire in prima fila e in qualche modo partecipare.
Certamente lo stesso Gravagnuolo si rende conto che “senza denari non si cantano messe”. E, siccome Cava de’ Tirreni non è propriamente collocata al centro della Silicon Valley o nei pressi di Atlanta (sede della Coca Cola), né è nelle grazie dei maggiori gruppi finanziari e imprenditoriali italiani, sarà assolutamente consapevole che l’operazione finanziamenti non si risolverà con un ricco sponsor privato, specie in un momento in cui banche e imprese devono fare i conti con una crisi imponente. Quindi sarà lo Stato a dover allentare i cordoni della borsa, qualcosa la Regione, pochino la Provincia, moltissimo (si spera) il governo centrale.
Ecco perché chi si è reso promotore di una legge ad hoc e si rende artefice dell’impegno per farla approvare dall’attuale maggioranza parlamentare merita altrettanto riconoscimento per il proseguimento del progetto Millennio. E bene ha fatto Tino Iannuzzi, parlamentare del Pd, ad allinearsi sulla proposta normativa del PdL Cirielli limitandosi ad apportare alcuni emendamenti.
Stabilito questo, c’è poco da polemizzare, tutto il resto viene da sé, compresi il coinvolgimento dei ministri in carica e l’istituzione di un tavolo per la pianificazione dell’iniziativa e la progettazione di eventi. Bisogna fare molto in fretta, perché tra una cosa e l’altra mancano meno di due anni al fatidico 2011 e ancora non si vede da dove concretamente cominciare e, soprattutto, con quale budget disponibile. Qualche finanziamento comincia a vedersi all’orizzonte, ma ora basta con le parole inutili, solo fatti. I questi casi si dice: “per il bene della città”! A meno che non si voglia continuare a discutere di chi siano i meriti e a mostrare i muscoli per far capire chi deve dirigere le danze. Ancora polemiche e, anziché a una danza, assisteremo ad una marcia funebre.

Panorama Tirreno, marzo 2009