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editoriale
Comunicazione, propaganda e diritto di critica
Enrico Passaro
Attenzione, perché intorno al gran parlare sul Millennio e l’appuntamento del 2011, rischiamo tutti di finire un po’ anestetizzati. L’amministrazione comunale si prodiga a lanciare messaggi positivi se non entusiastici, insomma fa il suo mestiere per cercare di stimolare, incoraggiare, motivare.
C’è un retroscena che riguarda la stampa locale che i cittadini devono conoscere: le caselle di posta elettronica delle redazioni sono intasate dai continui comunicati stampa che giungono dal Palazzo. Il sindaco, l’assessore tizio o l’assessore caio hanno quotidianamente un messaggio da diffondere, rigorosamente targato “qualità”. Ora, per carità, niente da eccepire. Meglio un’abbondanza d’informazione che il silenzio. Ci sarebbe forse da discutere sul confine fra comunicazione pubblica e propaganda, ma la discussione divendeterebbe troppo ampia. Diciamo che l’istituzione ha tutto il diritto di inondarci con le sue informazioni, ma da parte nostra sarebbe legittimo guardare la realtà con un atteggiamento non acritico.  E quindi, il nostro approccio in preparazione del Millennio non può limitarsi a fare da accogliente ricovero per la notizia pre-confezionata che ci arriva dalla rete.
Anzi, guarda un po’, ci va di insistere su aspetti che solo a nominarli si finisce col far accapponare la pelle al bravo assessore “di qualità”: vogliamo parlare di “degrado”, dei vari risvolti di un “degrado” che, rintontiti dalla valanga di messaggi istituzionali, si rischia di ignorare o dimenticare o, peggio di credere che non esistano.
È degrado (se ne è parlato molto nei giorni scorsi) l’invasione dei topi nelle frazioni. Sono nelle strade, nelle case, e non è un bel biglietto da visita per la Cava del Millennio; è degrado l’obbrobrio dello stato d’abbandono della passeggiata dei Cappuccini, che in questo numero ci vediamo ancora una volta costretti a denunciare con indignazione, visto che in questi mesi nulla è stato fatto e quindi il contesto si è deteriorato ulteriormente; è degrado il brutto spettacolo di piazza San Francesco deturpata da un mega parcheggio; sono degrado gli episodi di violenza familiare di cui ha parlato la cronaca negli ultimi tempi o, ancora peggio, gli allarmanti episodi di intimidazione tipici della malavita organizzata; è degradante la vista di una città intasata da un traffico infestante che ruota intorno al borgo senza neanche un progetto per una pista ciclabile; è ancora segno di degrado che si possa anche solo accennare alla possibilità di ridimensionare o chiudere la Biblioteca comunale. Sono tutti argomenti su cui vorremmo che arrivassero fiumi di e-mail rassicuranti da parte delle istituzioni e che invece il Palazzo vorrebbe surrogare con vetrine e passerelle informative non sempre interessanti e utili.
Al linguaggio monocorde di una comunicazione autoreferente vorremmo che quantomeno si aggiungesse (non pretendiamo che si sostituisse) una più concreta apertura al dialogo e qualche risposta in più. Da questo numero inauguriamo un nuovo spazio, “La pensano così” raccolte qua e là fra i nostri amministratori in occasione di manifestazioni cittadine. Una vetrina in più per loro? Apparentemente sì, ma più probabilmente un piccolo supporto alla critica e al monitoraggio per i nostri lettori sul loro operato e sull’eccessivo ottimismo.

Panorama Tirreno, ottobre 2008