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La stagione della pandemia nel vissuto delle istituzioni
Presidenti di Regione e rappresentanti del Governo raccontano le loro esperienze col Covid-19
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Giovanni Lamberti
Ci abbiamo messo la faccia
All Around 2021
(anche in e-book)
Enrico Passaro
Raccontare quel che è accaduto nel 2020 in Italia è cosa impegnativa. Da dove si comincia? Dalle strade vuote in ogni angolo del Paese? Dalle saracinesche abbassate? Dalla ricerca spasmodica di mascherine e gel disinfettante? Dalle code alle mense sociali? Da quella terribile sequenza di mezzi militari a Bergamo che trasportavano cadaveri insepolti? Dalle conferenze stampa serali del Presidente del Consiglio? Si può prendere da diversi punti di vista l’argomento covid ed è sempre raccontare qualcosa di inedito, di non previsto, di inimmaginabile fino all’anno 2019.
Giovanni Lamberti è giornalista (di Cava de’ Tirreni) e doveva quindi raccontare. Nel suo mestiere di vice caporedattore dell’Agenzia AGI si occupa di istituzioni, scrive di politica, muovendosi tra Palazzo Chigi, Montecitorio, Palazzo Madama e il Quirinale. Ha scelto quindi di raccontare la pandemia percorrendo i pensieri e le emozioni di coloro che si sono trovati ad affrontarla da una posizione, quella delle istituzioni appunto, che qualcuno semplicisticamente definirebbe privilegiata, ma che, nel caso specifico, li ha visti occupare poltrone che in questi mesi sono state bollenti. Le responsabilità piovute sulle spalle di queste persone sono andate ogni qualsiasi aspettativa. Dice Lamberti nella prefazione: “ Questo libro non vuole essere la difesa di nessuno (…) Altre sono le testimonianze più importanti del 2020. Quelle dei medici e degli infermieri in trincea negli ospedali. Quelle degli anziani soli nelle Rsa, dei malati, degli abbandonati, degli esclusi”. Non sono eroi ministri e presidenti di Regione, precisa Giovanni, “hanno fatto la loro parte, bene o male sarà il tempo a giudicarlo”. Il microfono si è acceso per loro, per registrare il loro punto di vista, “un pezzo di questa tragedia, raccontando la loro personale guerra”.
Sono soprattutto i presidenti di Regione a raccontare e a raccontarsi e il microfono di Lamberti registra le loro emozioni, le ansie, le paure, ma anche l’orgogliosa difesa del loro operato. Nel dibattito aperto in questi mesi sull’opportunità o meno di centralizzare funzioni e competenze pubbliche in materia sanitaria, i cosiddetti “governatori” non hanno dubbi: solo le Regioni possono gestire al meglio le questioni di salute. Ma la specificità dei problemi emersi dalla vicenda pandemica di questi mesi ha fatto dubitare in molti.
Giovanni “registra”, com’è giusto che faccia il giornalista che non vuole e non deve sostenere una tesi. Tra le righe al lettore sembra di poter registrare una presa di consapevolezza collettiva. Nelle nottate in video-collegamento con Palazzo Chigi, dove il Presidente Conte cercava di far quadrare le esigenze di coordinamento sul territorio con la necessità di prevedere nell’immediato drastici interventi, oppure con il ministro della Salute Speranza o nelle continue interlocuzioni con il ministro degli Affari regionali Boccia, tutti hanno cercato, hanno voluto e spesso hanno trovato le basi per una mutua assistenza, per un agire comune, per una condivisione delle responsabilità. Al di là delle polemiche sull’attendibilità dei dati, sui proclami di una comunicazione esasperata, sui colori gialli, arancione e rosso attribuiti di volta in volta, l’Italia divisa ha trovato, a fatica, una sua unità.
Se la pandemia di covid del 2020-2021 (e speriamo non oltre) porterà, come sembra, un bilancio positivo per il nostro sistema Paese in termini di tempestività degli interventi e capacità di limitarne gli effetti, al di là delle chiacchiere inutili e inconcludenti, il merito sarà stato dei cittadini, senza alcun dubbio, ma anche complessivamente delle istituzioni.
E Giovanni Lamberti ha avuto il pregio di sapercelo descrivere attraverso questo libro. Un libro da leggere e conservare a ricordo di una stagione che dovrà restare, speriamo per sempre, irripetibile.

Panorama Tirreno, ottobre 2021