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cultura & società
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30 anni e oltre di teatro a Cava
In un volume autobiografico la passione di Venditti e la storia del PTB
Domenico Venditti
Il Piccolo Teatro
Dal Borgo Scacciaventi al Teatro Olimpico di Vicenza…
Cava de’ Tirreni, novembre 2009
Mimmo Venditti racconta a modo suo trent’anni (ed oltre) di Piccolo Teatro al Borgo (e d’altro). Diciamo che l’occasione del trentennale della sua compagnia teatrale, caduto nel 2006, gli ha
offerto l’opportunità per descrivere la storia di una passione, che è stata, è e sarà sempre ragione di vita; a partire dalla sua infanzia scolastica, in cui imparò ad affabulare con la lettura di racconti e a vincere la balbuzie. Seguono poi i
ricordi del GAD, delle prime rappresentazioni, del teatrino al Borgo
Scacciaventi, dei festival, dei premi, delle tournee all’estero, dell’Accademia ACCA, dell’indimenticabile serata al Teatro Olimpico di Vicenza e tanto altro ancora. Il
tutto descritto in ordine non cronologico, nel suo stile non rigoroso e un po’ insofferente verso le schematizzazioni. Emerge l’ultratrentennale estenuante lotta per ottenere dalle autorità pubbliche un teatro comunale, le mille promesse, le continue delusioni. E poi
il continuo prodigarsi per conquistare nuovi spazi privati dove poter esprimere
la magia della rappresentazione, dalle scuole comunali al salone Paolo VI, dal
teatrino del seminario ai licei cittadini, dai cortili del teatro itinerante
alla discoteca Nostradamus. Quante storie, quanti aneddoti, quante
soddisfazioni e quante beffe; ma non un inutile agitarsi, perché Cava a tutt’oggi non ha ancora una sala di prosa degna di questo nome, ma intanto ha
sviluppato quello che Mimmo definisce il “popolo del teatro”, un nucleo convinto e compatto che ha coltivato un amore crescente per l’arte drammatica e che insieme a lui e al PTB spera di riuscire prima o poi a far
accendere i riflettori su un vero palcoscenico cittadino.
Il volume contiene un appendice di emozioni e riflessioni raccolte fra una
trentina di attori vecchi e nuovi del Piccolo Teatro, a testimonianza di un’esperienza in cui sono cresciute e continuano a crescere alcune generazioni di
giovani, contribuendo alla formazione di caratteri, consapevolezza, conoscenza
e cultura.
Le tante storie raccontate in questo volume finiscono spesso col ricondurre al
ruolo determinante avuto nell’unica storia del gruppo dall’indimenticabile Enrico Salsano, presidente per oltre vent’anni dell’Azienda di Soggiorno di Cava. A lui è dedicato il libro, insieme a Claudia Venditti Scermino e a Giuseppe Catone, che
della compagnia sono stati parte significativa e che hanno lasciato un ricordo
dolce e struggente.
Panorama Tirreno, agosto 2010
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