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Cara vecchia edicola “Rondinella”
Addio a Elio Lamberti figura simbolo della città
Elio Lamberti ex titolare della famosa edicola “Rondinella”, era nato il 23 maggio 1923. L’edicola esisteva da oltre un secolo. Fu creata alla fine dell’Ottocento da Gennaro Rondinella e poi condotta negli anni dalle figlie Giuseppina e Giulia. Subentrò infine la pronipote Anna Pisapia, moglie di don Elio. La sua bottega era un punto di riferimento per tutta la cittadinanza e in particolare per la cerchia culturale cittadina.
1953 elio lamberti mimmo e anna pisapia davanti alla vetrina.jp
Sul sito di Porticando è possibile rivedere vecchie dediche rivolte a Lamberti da parte di alcuni fra i maggiori personaggi della cultura: Alberto Moravia, Giuseppe Marotta, John Steinbeck.
Rondinella non era solo un’edicola, ma anche una ricca libreria, in cui era possibile trovare pubblicazioni del tutto insperate. E don Elio conservata archiviati nella sua memoria autori e titoli. Bastava chiedere notizie di qualche libro e lui era in grado di ricordare se era disponibile o meno. Un po’ più problematico risultava ritrovare il volume nella marea di carta del suo deposito. Infatti si prendeva qualche giorno di tempo: «Passa fra due, tre giorni - diceva - e te lo farò trovare». E così puntualmente avveniva. Per anni Elio Lamberti si occupò anche della distribuzione dei giornali in provincia. Un lavoro improbo, faticosissimo. Poi lentamente cominciò a mollare, limitandosi all’edicola dei giornali, dopo essersi ritrovato solo, con la compagnia di una nipote che lo aiutava nel negozio, dopo la perdita negli anni della cara signora Anna e dei figli Mimmo e Mario. Lottò per conservare la sua bottega in piazza, prima a fianco del Bar Canonico e poi nell’atrio del vecchio cinema teatro Metelliano.
Il nostro Panorama Tirreno trovava sempre una buona collocazione sui suoi scaffali ed il suo era decisamente il nostro migliore punto vendita.
Alla fine si ritirò a vita privata e al meritato riposo. Rimarrà per le generazioni dei cavesi fino ai quarantenni, insieme alla signora Anna e ai figli, uno fra i ricordi più significativi di questa città. (e.p.)

Persona di cultura, una parola giusta per tutti
Biagio Angrisani
Con la scomparsa di Elio “Rondinella” Lamberti, Cava perde una figura popolare soprattutto per gli abitanti del centro storico, ma non solo. Dotato di una tempra notevole, capace di farlo approdare al XXI secolo nonostante i dolori fortissimi subiti nel seno della propria famiglia, Elio Lamberti sapeva cogliere al volo le necessità dei suoi clienti che andavano oltre l’acquisto di qualche quotidiano. Infatti “Rondinella” era anche una libreria atipica dove non si andava per scegliere un libro, ma lo si acquistava dopo averlo “ordinato”, discusso sul prezzo e/o sull’edizione con Elio. Dotato di un humour particolare, “Rondinella” credo che fosse politicamente orientato a destra (magari mi sbaglio…) ma riusciva a dialogare anche con coloro che uscivano dalla sua edicola dopo aver acquistato “Lotta Continua”, “Potere Operaio” o “Il Manifesto” e non soltanto perché erano dei clienti. Spesso lo trovai a leggere “Il Tempo” al quale spediva critiche di vario genere.
In occasione delle elezioni nazionali, una delle sue battute era: «Non ha perso nessuno, tranne il popolino! Di sicuro, tra qualche settimana, arriveranno nuove tasse». Balzelli che puntualmente poi arrivavano.
Il Lamberti-libraio conosceva a memoria tutti i titoli di Emilio Salgari (quelli in deposito e quelli introvabili) e nello stesso tempo ricordava le opere di Roland Barthes pubblicate dall’Einaudi. Se ti vendeva le edizioni economiche Laterza o Riunite ti avvertiva subito: «gira piano le pagine perché la rilegatura non esiste e il libro si spacca».
Quando dovette svuotare il deposito “nel portone di Piazza Duomo”, organizzò una svendita e uscirono fuori delle perle soprattutto tra i fumetti, tipo le strisce di Tex da collezione. Se uno studente andava nella sua edicola alle 8.18, lo invitava ad accelerare il passo per non trovare il portone della scuola chiuso. Credo che abbia lavorato con passione per tanti decenni almeno quindici ore al giorno, riuscendo a dire a ognuno la frase giusta e sbagliando poche volte. Non è poco.

Panorama Tirreno, aprile 2010