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L’Italia di Salò, l’ultimo libro di Mario
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Avagliano

Mario Avagliano e Marco Palmieri
L’Italia di Salò
Il Mulino 2017


L’8 aprile è la data di presentazione, nell’aula consiliare del Comune di Cava, del libro "L'Italia di Salò 1943-1945" (ed. Il Mulino), il saggio storico di Mario Avagliano e Marco Palmieri.
490 pagine di un'accurata ricerca effettuata sulla base delle fonti coeve disponibili - lettere, diari, testamenti ideologici, posta censurata, relazioni sul morale delle truppe e sullo spirito pubblico, notiziari della Gnr, note fiduciarie, carte di polizia e dei servizi segreti - e della memorialistica postuma, scevra dai condizionamenti politici che l'hanno caratterizzata e dalla pregiudiziale politico-ideologico-culturale che ha portato molti testimoni a tenere a lungo nascoste le tracce di un passato inconfessabile.

 
Il saggio è stato già commentato da Paolo Mieli: «Mario Avagliano e Marco Palmieri, ben sottolineano i limiti della storiografia che ha teso a negare ogni dignità a coloro i quali militarono dalla “parte sbagliata”».
«Quella scelta fu per molti giovani e giovanissimi non una macchia, non una colpa ma - affermano i due autori del libro - una sorta di rivolta generazionale contro il vecchio sistema, rappresentato dalla monarchia, dalle forze della borghesia che avevano voltato le spalle a Mussolini e dai quadri dirigenziali del regime».

«La nostra via l’abbiamo scelta e con la nostra bella camicia nera sapremo aprirci la via verso l’immancabile vittoria del Fascismo. Grida pure che il tuo ragazzo è partito per la sua bella Patria e con tutte le sue forze la difenderà, grida pure a tutti che noi partiamo con una fede e con un comandamento: o si vince o si muore!».
Allievo ufficiale volontario della Gnr

Quando cadde il regime mussoliniano e l’Italia si divise in due, quanti aderirono alla neonata Repubblica sociale e presero le armi? E quali erano le loro motivazioni e i loro sentimenti? Resoconti di polizia, corrispondenze intercettate dalla censura, diari, memorie e documenti editi e inediti consentono di ricostruire la storia dei fascisti di Salò: i volontari, i coscritti, gli internati in Germania che «optarono» per la Rsi, i prigionieri degli Alleati che rifiutarono di collaborare, le seimila ausiliarie e i fascisti che operarono nelle zone già liberate. In tutto oltre mezzo milione di aderenti, volontari o forzati, che vissero i venti mesi della guerra civile «dalla parte sbagliata».

Panorama Tirreno, 3 aprile 2017