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Panorama oltre il Tirreno
Sud Africa, il mondo in un solo paese
Un viaggio da consigliare a chi non ha ancora messo il naso fuori casa perché gli farà capire cosa scoprirà nel resto del mondo, oppure a chi ha già visto tutto e vuole fare un riassunto
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Elisabetta Muraglia
Come ve lo immaginate un viaggio in Sud Africa? Io non lo immaginavo affatto.  Non  mi aveva mai sfiorato l’idea di andare in questo paese! Detto fatto il 28 dicembre ‘97, mi sono trovata all’aeroporto di Fiumicino, destinazione Sud Africa naturalmente! Che impresa: sono partita che era inverno e sono arrivata che era estate! Il mio pile sostituito in fretta dalla maglietta a mezze maniche. Il segreto è vestirsi a cipolla. Poi si elimina uno strato alla volta. All’aeroporto di Harare (capitale dello Zimbabwe), dove abbiamo fatto scalo, c’era un manifesto che suggeriva di stare attenti al colera. Ho pensato: iniziamo bene! Io non ho neanche fatto la profilassi antimalarica. Invece, all’arrivo a Città del Capo ogni dubbio è stato fugato, poiché si beveva l’acqua delle fontanelle pubbliche e si mangiava la verdura fresca senza alcun problema.
Il Sud Africa è così: modernissimo come l’Europa e addietrato come il Sud America; ricco come gli U.S.A. e  povero come l’India. E’ un paese dalle mille contraddizioni e sfaccettature sia culturali che economiche. Il mondo in un solo paese c’è scritto sulla réclame delle agenzie che invogliano a visitarlo. Mai slogan è stato più vero. E’ nell’emisfero australe. Il paese, dopo varie peripezie nel maggio del 1961 è diventato una repubblica. Oggi è la principale potenza industriale dell’Africa. E’ un viaggio che consiglio a chi non ha ancora messo il naso fuori casa, perché gli fa capire cosa scoprirà nel resto del mondo, oppure a chi ha già visto tutto e vuole fare un riassunto. Città del Capo è sospesa tra montagna e oceano. La Table Mountain, un altopiano a 1000 metri d’ altezza, domina la città. Di notte la montagna è illuminata con dei fari ed assume un’aria incredibilmente romantica. Siamo saliti alle 7 di mattina con la funivia e fino alle 9.00 c’erano ancora le nuvole sotto di noi. Gli abitanti le chiamano la tovaglia, perché si apparecchia sulla città. Poi, le nubi si sono diradate ed abbiamo ammirato la città dall’alto. Cosa si può vedere a Cape Town? Il quartiere malese per esempio, con le sue basse casette a colori pastello; l’orto botanico voluto dagli inglesi della Compagnia delle Indie per far rifornire di frutta e verdura fresca le loro navi dirette in oriente; il quartiere sul mare, dove biondi ragazzi fanno jogging sulla spiaggia come in California ed al tramonto coppie di fidanzati brindano con calici di spumante al loro amore.
Splendide ville si affacciano sull’oceano. La notte di Capodanno il centro della città è stato preso d’assalto da gente multicolore e sulle navi attraccate al porto si è ballato fino all’alba. Ho incontrato un ragazzo italiano che in preda ai fumi dell’alcool, ha giurato che non sarebbe più tornato a casa. La mattina dopo di nuovo in viaggio per raggiungere il Capo di Buona Speranza.