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Il sottovia ha finalmente la sua “bretella”
...E non sono mancate polemiche fra ex sindaci
La strada “taglia” il ponte dell’ospedale decongestionando il traffico
Nuovi lavori: giù la palestra Parisi per una nuova piazza
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Francesco Romanelli
Con circa due mesi di ritardo dall’annuncio da parte della autorità comunali il 13 novembre è stato aperto al traffico il viadotto che collega la SS18  al trincerone. Opera molto importante in quanto questa arteria sicuramente ridurrà il traffico caotico e le lunghe file che si creano nei pressi del nosocomio cavese e la Chiesa di San Maria dell’Olmo. La nuova strada, che sbocca da viale Benedetto Gravagnuolo sulla statale 18 in località Tengana, dopo alcuni anni di stop ai lavori (dieci per l’esattezza), finalmente è operativa. «Questa non è un’opera dell’Amministrazione Servalli, né di altre amministrazioni - ha affermato il primo cittadino cavese - ma della città, che finalmente può utilizzare una nuova strada fondamentale per decongestionare il traffico della ex statale 18. Abbiamo portato a termine una delle tante incompiute e proseguiremo in questa azione come abbiamo promesso ai cavesi. Stiamo anche lavorando a livello regionale e nazionale per far sì che si realizzi il sogno di tracciare una nuova arteria per bypassare completamente il fondovalle, liberando la città dal traffico e migliorando la qualità della vita e dell’ambiente».
Non si è fatta attendere la nota polemica dell’ex sindaco della città metelliana Marco Galdi, che ha evidenziato quale responsabile del ritardo decennale l’Amministrazione Gravagnuolo e ha addebitato all’ex primo cittadino «la responsabilità politica del ritardo  dell’apertura delle rampe». A stretto giro ha risposto con un lungo comunicato  Luigi Gravagnuolo chiamato in causa dall’ex sindaco Galdi. Ha spiegato le motivazioni per cui non è imputabile alla sua Giunta il ritardo per l’apertura del viodotto. Nel dispositivo  del Consiglio di stato ha scritto Gravagnuolo: «Non si trova la parola “abuso” neanche a cercarla col lanternino. Viceversa si parla di opera realizzata per “una piccola porzione” in difformità rispetto al progetto originariamente assentito dalla Soprintendenza, che è la pura verità. E si aggiunge: “… il parere della Soprintendenza risulta viziato per difetto di motivazione e contraddittorietà”;  “… la Soprintendenza … ha espresso parere negativo, così ponendosi, senza alcuna specifica motivazione sul punto, in contraddizione con il precedente provvedimento del 2008 …; “In tale contesto fa emergere allora elementi di irragionevolezza la circostanza che il parere impugnato, escludendo radicalmente la compatibilità paesaggistica di una piccola porzione dell’intervento complessivo senza indicare alcuna alternativa, impedisca al Comune la realizzazione di un progetto di così importante rilievo pubblicistico». E conclude Graganuolo: «Ora, quietamente, vorrei consigliare a quanti vanno cercando il reo da additare ai Cavesi come responsabile di un ritardo di dieci anni per l’apertura della rampa e di un presunto danno erariale, di rivolgersi altrove. Ed anche, per cortesia, di evitare di mettere in giro notizie false volte a danneggiare la mia reputazione».
Tranchant anche la dichiarazione dell’on. Edmondo Cirielli di Fdi: «Ho cercato di aiutare in questa vicenda Galdi quando era sindaco - ha affermato - ma ha affrontato il problema in maniera del tutto sbagliata e secondo me è uno dei responsabili di questo ritardo. Oggi, però, finalmente questa parte dell’opera è completata e siamo contenti che le cose siano andate cosi».
Lo scorso 27 novembre sono iniziati, finalmente, anche i lavori per l’abbattimento della palestra Parisi. L’immobile è stato acquistato dalla Regione Campania, che ne era proprietaria, per un importo di circa 198 mila euro. Con la rimodulazione dei finanziamenti di PIU Europa, è stata prevista la riqualificazione dell’area con l’abbattimento e la realizzazione di una nuova piazza. Il primo step  prevede la bonifica dall’amianto, l’abbattimento e la sistemazione superficiale dell’area di sedime che sarà resa disponibile all’utilizzo. «Stiamo realizzando punto per punto quanto abbiamo promesso – afferma l’Assessore ai lavori pubblici, Nunzio Senatore – recuperando immobili fatiscenti che da decenni attendevano una soluzione. E la palestra Parisi era veramente un pugno nello stomaco anche perché in pieno centro storico. Subito renderemo l’area utilizzabile, intanto stiamo lavorando al progetto per la nuova piazza che diventerà un nuovo punto di aggregazione importante nel borgo insieme al complesso di San Giovanni».

Panorama Tirreno, 30 novembre 2017