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Di Mauro, in 120 senza lavoro
Cancelli chiusi alle Arti Grafiche
Fondata più di cento anni fa, da più di quaranta era leader nel settore tipografico. Ora la Di Mauro ha chiuso il suo stabilimento più rappresentativo, quello delle Arti Grafiche. La notizia, anche se non ha colto completamente di sorpresa le maestranze (che un po’ se l’aspettavano vista la crisi che si protraeva da qualche anno), non può non creare sconforto in 120 famiglie che si ritrovano senza più un reddito da lavoro. E’ l’ennesima “mazzata” per la sempre più fragile economia della città. Ed è stata subito mobilitazione, con l’occupazione della fabbrica ed anche qualche blocco stradale sulla Statale 18.
Mentre si susseguono incontri a Palazzo di Città, interrogazioni e interpellanze parlamentari, ci si interroga sul futuro occupazionale a Cava, dove si è registrato negli ultimi anni un calo del 54%.

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Primo maggio di lotta. Una festa del lavoro molto particolare per i 120 dipendenti della “Emilio Di Mauro Arti Grafiche”. La “storica” azienda ha chiuso i battenti. Poche sono le possibilità che possa riaprire a breve. La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno. Lo stop è stato annunciato ai sindacati dei lavoratori dell’azienda cavese in un pomeriggio di fine aprile. Immediata l’occupazione della fabbrica da parte dei lavoratori e per un breve lasso di tempo è stato bloccato anche il traffico sulla statale 18. Dure le accuse dei lavoratori. Secondo i sindacati la proprietà non avrebbe rispettato i patti del 30 dicembre dello scorso anno. L’azienda non avrebbe attuato una seria politica di rinnovamento senza procedere ad investimenti in nuove tecnologie. Questa mancanza di investimenti non ha permesso alle Arti Grafiche Di Mauro di essere competitiva sul mercato.
Per ora 120 famiglie “sono sul lastrico”, così è scritto testualmente su un depliant fatto circolare sotto i portici. I lavoratori per ora sono in assemblea permanente in attesa di risvolti positivi per “recuperare” il loro legittimo posto di lavoro. Di queste cose è bene che tutti si assumano le responsabilità, anche le istituzioni locali. I sindacati  si impegneranno per coinvolgere anche le istituzioni locali.
I dipendenti delle Arti Grafiche sperano che nella “storica” azienda non venga installato a breve un mega centro commerciale, annunciano che lotteranno con tutte le loro forze per riconquistare il lavoro perduto. La situazione offre poche prospettive positive nell’immediato. Molti dipendenti superano i 40 anni. Chi li assumerà, dove troveranno un altro posto di lavoro? Interrogativi ai quali risponde l’assessore provinciale al lavoro Massimo Cariello: «Nella frazione santa Lucia – afferma - è quasi completato un maxi opificio della Di  Mauro costruito con fondi statali, i dipendenti potrebbero essere riassunti». Ma per il momento non c’è nulla di concreto.

Panorama Tirreno, maggio 2005

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